Davvero tanti gli esperimenti aerodinamici portati avanti dalla Yamaha: l’ultimo è l’introduzione sul codone di un alettone posteriore che ricorda molto quelli della Formula 1. Un concetto nuovo per la MotoGP che sarà curioso vedere se potrà funzionare.
Ieri era stata l’Aprilia a rubare la scena nella prima giornata dei test collettivi di Portimao per l’innovazione tecnica più curiosa (le ali sulla forcella), ma oggi gli occhi si sono spostati soprattutto sulla Yamaha. Se Franco Morbidelli ha messo alla prova la M1 con dei profili alari che le danno la forma di un triplano, il test più sfizioso è toccato al vice-campione del mondo Fabio Quartararo, che a circa un’ora e mezza dal termine ha portato al debutto una soluzione inedita.
Un paio di giorni fa, Maio Meregalli aveva anticipato a Motorsport.com che la Casa di Iwata aveva in cantiere una soluzione aerodinamica mai vista finora per il codone, che sarebbe andata in una direzione molto diversa rispetto alle pinne introdotte da Ducati e copiate da Honda nel 2022. Un qualcosa che avrebbe avuto più un sapore di Formula 1.
Effettivamente, il manager italiano diceva la verità, perché si tratta di un vero e proprio alettoncino montato all’estremità del codone, che si differenzia anche da quella che aveva provato l’Aprilia in occasione della gara del Mugello dello scorso anno e che ha riproposto anche ieri.
Quello della Casa di Noale era un profilo piuttosto piccolo, che era collegato al codone con un monopilone. Quello della Yamaha invece si sorregge su un doppio pilone ed anche il profilo aerodinamico è decisamente più ingombrante.
Molto probabilmente l’intento è quello di cercare di migliorare l’inserimento in curva della M1 e provare a renderla più simile nei comportamenti alle moto della concorrenza, magari trovando anche un po’ di extra grip al posteriore. Resta il fatto, però, che in quel punto non è mai semplice gestire il comportamento dei flussi, che sono condizionati anche dai movimenti del pilota, anche se la Ducati per esempio con le pinne è riuscita ad ottenere una maggior stabilità in frenata.